…ma la casa perfetta esiste?
Il Feng Shui ci aiuta a capire come la nostra casa sia “legata” a noi in un modo profondo, perché è come se proiettassimo noi stessi nello spazio abitativo (questo accade sempre, in ogni ambito, anche negli spazi lavorativi).
Solitamente, quando ci approcciamo a scegliere una nuova casa nella quale andare a vivere, ci troviamo davanti a 3 possibili scenari:
- entriamo nella casa e sentiamo un forte e istintivo “NO”, una sorta di senso di respingimento che ci fa dire di no senza indugi.
- entriamo nella casa e, non sentendo nulla di particolare, diciamo un “NI”, che rappresenta un dubbio non comprensibile alla logica, per cui poi facciamo entrare la nostra parte razionale e cominciamo a ragionare sui mq, il numero delle stanze, il dettaglio, il terrazzo grande ecc…, cercando in un certo senso “di farcela andare bene”.
- entriamo nella casa e…da dentro di noi arriva in superficie un forte e chiaro “SI'”, un senso di calore, di casa, di protezione, di gioia.
Che cosa produce queste diverse reazioni?? Perché una casa ci fa dire (o meglio sentire) “NO”, un’altra “NI” e un’altra ancora “SI'”?
A farci sentire un “SI'” è il nostro sistema mente/corpo/emozioni che si accorge, a livello istintivo e profondo, che quello spazio ci rappresenta alla perfezione, parla di noi, rappresenta le nostre stesse dinamiche.
Facendo un’analisi approfondita della casa utilizzando il Feng Shui, leggiamo tutto di noi, ad esempio:
- il nostro rapporto con il passato e con la famiglia di origine
- come ci proiettiamo nel futuro (con fiducia? Con paura?…)
- come mettiamo in campo nella vita le nostre competenze maschili e femminili (che ognuno di noi ha dentro di sè, e che vanno messe in equilibrio per poter essere sfruttate al meglio)
- com’è il nostro stato psicofisico
- come ci rapportiamo alle diverse fasi dei processi/progetti della vita
- come ci rapportiamo all’autostima, all’autocontrollo, alla capacità di scegliere
- qual è la nostra capacità di contattare la nostra parte più profonda, di ascoltare i nostri bisogni, di affidarci all’istinto
- la nostra capacità di alternare attività (Yang) e riposo (Yin)
- la capacità di accumulo (sano)
- la capacità di dare “una spinta” alla nostra vita
- la capacità di essere elastici e flessibili davanti agli accadimenti della vita
- ………. e tante altre cose
Questo significa che sulla casa che andiamo a scegliere proiettiamo sia le nostre parti in “luce” sia quelle in disequilibrio.
Questa lettura dello spazio, può portarci a vedere sia situazioni che conosciamo bene di noi, sia dinamiche disfunzionali di cui non siamo consapevoli, o che facciamo fatica ad affrontare. In ogni caso, che siano chiare o “nascoste” al nostro sistema, portarle in chiarezza ci permette di lavorare parallelamente su due fronti:
- da un lato possiamo fare un lavoro su di noi per riequilibrare quella determinata dinamica (potrebbe essere che ci stiamo già lavorando)
- dall’altro lato possiamo utilizzare l’armonizzazione degli spazi di casa per aiutarci a procedere con il nostro lavoro su di sè (quindi la casa, sistemata quella determinata stanza che risuona con un nostro disequilibrio, ci fa da supporto, da spinta, da “acceleratore” per poter lavorare su di noi)
Quindi la casa PERFETTA non esiste, o meglio, non esiste un modello di casa unico perfetto per tutti.
Ognuno di noi può trovare (o realizzare) la casa GIUSTA per sè, la casa che lo rappresenta e lo supporta nel suo cammino evolutivo personale. E’ normale che capiti di avere voglia di cambiare casa o di modificarla in determinati momenti della vita, perché noi cambiamo e risolviamo alcune cose di noi, e la casa ci deve “seguire” altrimenti non ci rappresenta più e noi sentiamo che qualcosa non va.